Thursday, July 12, 2007

Radical New Wave

La storia si è sempre presentata così : uno scenario di illegalità, nella forma e nella sostanza, un sistema partitocratico in affanno, il “caso Italia”; con Satyagraha a oltranza, tentativi più o meno riusciti di catalizzare l’opinione pubblica su problemi
dalle soluzioni difficili, i radicali hanno cavalcato gli ultimi decenni, guidati dalla leadership discussa – e al tempo stesso indiscussa - di Marco Pannella.
La grande industria sforna militanti di Via di Torre Argentina ha sempre avuto il suo turn-over, “pronto qui è la sede del Partito Radicale di Roma, siamo a chiederle se è intenzionato a rinnovare l’iscrizione alla ….” e via enunciate tutte le realtà politiche e associative della “galassia” radicale, con le risposte di persone che si allontanano, si (ri)avvicinano, riappassionandosi alla politica e alla partecipazione di un movimento in perenne trambusto intellettuale e politico.

Questa tensione, a mio avviso positiva, si è persa negli ultimi anni, lasciando spazio a nuove (e magari più pragmatiche) forme di lotta, prima di tutto una collocazione, certo discutibile, nel centro sinistra, che i radicali sembrano pagare cara con un certo elettorato più orientato a destra, pronto a sbattere la testa sempre una volta in più verso un governo Berlusconi, che promette sempre in misura maggiore di ciò che poi riesce a mantenere, ma che sembra saperne sempre una più del diavolo rispetto al caos di voci bofonchianti che vanno dai comunisti da apparato ai riformisti in salsa Veltroni.

Un congresso definito da più parti “bulgaro”, a Riccione, con un “barra dritta a sinistra” gridato a gran voce, quasi si dovesse convincere sé stessi, più che nuove folle di giovani socialisti-liberali, eccitati all’idea di una rosa nel pugno al 5%, che trasforma e Blairizza un centro sinistra sbadigliante.
Un primo processo al Segretario uscente, Daniele Capezzone, presso la Fiera di Padova, con i soldatini di Via di Torre Argentina che lo applaudivano fino al giorno prima, che gli danno addosso, trascurando le regole della buona educazione che i genitori hanno tentato di insegnare loro, ed infine, un Comitato Nazionale di qualche settimana, rovinato da una Mozione Particolare che alcuni, a ragione, definiscono “una delle pagine più vergognose della politica radicale”.

Taradash e Della Vedova creano i Riformatori Liberali, con e in Forza Italia, controcorrente rispetto ai Radical-Socialisti, Daniele Capezzone si stufa, capitalizza la sua carriera politica in ascesa di risultati e credibilità e crea il Network Discutere, con ampio consenso giovanile e delle maggiori think tanks liberali; Pannella invece che fa ? Arranca, propone mozione violente ed esclusive, rilancia al Network1 con un network2, offende, si difende, sembra non stare al ritmo della politica radicale che cambia, stavolta, anche e soprattutto senza di lui.

Resta un Forum, sul sito www.radicale.it di matti, matti veri, che non fanno sconti a nessuno, ognuno con il suo caratteraccio, teso vuoi al surreal-dadaismo, vuoi alla critica cavillosa ma ancora legati alla politica radicale, sembra per motivi più psicologici che politici, e due movimenti che guardano avanti, certo, ognuno con ambizioni diverse, ma che spero possano con Capezzone, Della Vedova, Taradash, rappresentare chi, come me, continua a credere sia possibile esserci e contare domani, con un bagaglio di idee e di progetti di cui la politica italiana farebbe bene a fare tesoro, come nuova struttura su cui creare un cambiamento socio-politico sempre meno procrastinabile, con al centro Individuo, Mercato e Merito, su cui la gente torni a votare e ad interessarsi a sé stessa, riconoscendosi.

Tuesday, March 06, 2007

Beati gli uomini di buona Volontè...

Friday, March 02, 2007


Prima di essere frainteso lo dico subito, io sono per Mitt Romney, sì, proprio lui, il mormone, il candidato più temuto dai Democrats, il business man con le idee chiare su sanità e debito pubblico.
Ho però appena finito di vedere una replica del Late Show con david Letterman e devo dire che oltre ad essere uno spasso (davvero molto simpatico), ha detto cose condivisibilissime su Iraq e Iran, senza allarmismi, con realismo, rinforzare le truppe e puntare tutto su elezioni provinciali, in modo da responsabilizzare il più possibile gli iracheni.
Su Iran ed eventuali intromissioni nel conflitto iracheno è stato molto diplomatico, al tempo stesso ha detto : se voi foste il Presidente Israeliano e l'Iran dichiarasse che voi dovreste sparire dalla cartina geografica, continuando a costruire armi, come vi sentireste ?
La via per Mc Cain è quella delle sanzioni, è lì che il chiodo va battuto.
Ha parlato solo di Rudy Giuliani, il candidato più amato dagli italian bloggers (eccetto il sottoscritto) - non una parola su Romney - definendo l'ex sindaco di New York un "american hero", che dopo l'11 settembre ha saputo con forza tenere unita l'America.
Bel personaggio, non c'è che dire.

Wednesday, February 28, 2007

E' in crisi la liturgia nella CDL


Indispensabile e centrale è sempre stato, nella CdL, l'aspetto politico-liturgico, la leadership spirituale e di visione del Paese, fino ad oggi rappresentata da Silvio Berlusconi, che è celebrazione del bipolarismo, nel senso più radicale del termine : contrapposizione alla sinistra, all'egocentrismo di Stato, all'internazionalismo miope, ambiguo e di conseguenza irresponsabile.
Tuttavia qualcosa scricchiola, nei giorni immediatamente successivi alla crisi del governo Prodi su politica estera e difesa, proprio in questo momento cruciale Berlusconi è sembrato ondivago, in particolare sulla questione delle elezioni e sulla richiesta delle stesse dalla base elettorale di centro-destra.
Non credo sia possibile rinunciare alla cerimonialità della gestione delle fasi politiche che ha caratterizzato la Casa Delle Libertà, nella manifestazione di Vicenza contro il mal governo Prodi e la finanziaria, nei 2 milioni di italiani a Roma che si riconoscono nella guida di Berlusconi.
Restiamo però di fronte ad un attacco al bipolarismo (che è, a suo modo, attacco al dogma), condotto in particolare da Pierferdinando Casini, al quale Forza Italia e Alleanza Nazionale dovranno rispondere energicamente e con spirito di responsabilità, è in gioco la credibilità del progetto del Partito Delle Libertà, è in gioco la visione della società che una politica liberale e riformatrice deve considerare radice della trasformazione non più differibile di questo paese, martoriato da 281 (e più) giorni di pasticci più o meno gravi, ma anche dalla possibilità di un cambiamento che rischia di essere ripiegamento e non spinta al rinnovamento dei meccanismi economici, fiscali e sociali di una struttura che necessita di attenzioni per ripartire di slancio.
In questa promessa che è al tempo stesso consapevolezza dei limiti e delle difficoltà del precedente governo si dovrà impostare la futura leadership del centro-destra, in questo temo che Berlusconi dovrà fare un grande sforzo per staccarsi dalla difesa serrata del suo governo (con punte di negazione della realtà) che ha certamente contribuito all'aspetto carismatico della sua figura, ma che oggi, tredici anni dopo quel 1994, potrebbe non bastare, la mia sensazione è che l'elettorato, al prossimo appuntamento, chiederà molto di più .

Wednesday, December 20, 2006

Tuesday, November 28, 2006

BuBBle di Steven Soderbergh




Questo è un film che, certamente, piacerà a chi è sempre alla ricerca dell'altra America, quella depressa e senza speranze, in cui le prospettive di miglioramento, della propira condizione esistenziale, stanno migliaia di chilometri lontane ed anche metereologicamente sembra esprimersi questa angoscia irreversibile.
In Bubble c'è un morto ammazzato, ma in realtà ce n'è più d'uno, le bambole che vengono costruite nella fabbrica dove i protagonisti del film lavorano, sono molto più espressive delle ombre umane che prendono parte alla vicenda.
Anche l'amore - se ci fossero le circostanze per chiamarlo così - viene ucciso alla nascita, con il furto all'interno di un cassetto in cui un disperato teneva "qualcosa per le emergenze, niente di che", ma sono proprio due persone che si avvicinano, in una quotidianità senza sorprese, ad introdurre quell'elemento di novità che tutti in fondo detestano, perchè allontana dal bonus di produzione di 50 dollari, sovvertendo un sistema di relazioni morbose ma in equilibrio.
Nella prima parte del film la parola più ricorrente è "lavoro", è proprio questo che scandisce le ore, in un countdown quasi snervante verso il prendere coscienza del delitto commesso.

Friday, November 24, 2006

Sketches of Japan




I Kami, le divinità dello Shintoismo, ci ricordano un forte legame tra l'uomo e la natura, sono negli alberi, nei fiumi, nei laghi e nelle montagne, alcune sono ancestrali, il rapporto tra l'uomo e i Kami si manifesta in tutta una serie di splendidi rituali (la maggior parte di offerta), preghiere, in cui i movimenti del corpo e la concentrazione della mente esprimono devozione.
Ma Kami in Giapponese, viene spesso tradotto come Anima, qualcosa di maestoso, solenne, pieno di virtù.
Una anima universale che risiede nei fenomeni naturali e negli elementi che li determinano, fuori dal controllo dell'uomo che può solo disperatamente tentare di arginare questa immensa potenza.
Rispetto all'Occidente che consiglia il distacco dalle cose che non dipendono da noi, una lezione diametralmente opposta, l'unione con ciò che non governiamo, in devozione.
Seguendo la "via degli esseri di luce", l'uomo si purifica, superando il senso di smarrimento che deriva dalla finitezza e limitatezza della sua esistenza, ritrovando un'armonia con la natura e con i fantasmi.